domenica 3 febbraio 2013

Parte 3ª

L'AMORE VIETATO - MIA NONNA IRMA

                 
Cavallino Bianco - Ortisei                               Aquila nera - Cles                               Hotel Grisi - St. Cristina 

Mia nonna Irma de Taddei, figlia di Serafino e Karolina, vive la sua gioventù a Cles, dove cresce assieme ai  fratelli e alle sorelle, completa la scuola commerciale e sviluppa la passione per il lavoro alberghiero.
Ha occasione di conoscere l'imperatore Francesco Giuseppe, quando, una prima volta per la stagione della caccia in valle (1898), scende con il suo seguito all'Hotel Schwarzer Adler.

Si è potuto ricostruire con buona approssimazione il viaggio dell'imperatore. Sceso dalla carrozza imperiale a Caldaro, nella frazione di Sant’Antonio (St. Anton in Kaltern), si gode il viaggio in funicolare al Passo della Mendola, inaugurata due anni prima, per poi riprendere la carrozza che lo porterà a Cles, dove risiede dal 1° settembre per tre giorni all’Hotel Schwarzer Adler , con il suo seguito di ufficiali, per cacciare il cervo.


A Cles (Capitanato di Cles) è di stanza in quegli anni una compagnia di Standjäger, con compiti di controllo e di comunicazione con gli Uffici imperiali, comandata dal giovane Kadett-Offizier, J. Steinkeller, originario di Ora (BZ). Frequenta l'Hotel, punto di ritrovo della buona borghesia.
Capelli castani, splendidi baffi e occhi azzurri come la sua divisa, cappello piumato e spada al fianco sinistro, colpisce Irma a prima vista. Anche la fresca bellezza di Irma è determinante, tra i due è amore a prima vista.

L’educazione severa e il matrimonio imposto hanno reso Karolina alquanto altera e calcolatrice. La sua mente è razionale ed è determinata a gestire le possibili conoscenze delle figlie. Quando viene a conoscenza del rapporto, per quanto i due giovani cercassero di tenerlo segreto, affronta decisa il giovane tenente e gli vieta di continuare la relazione.
I genitori Steinkeller ritengono invece giusto che i due giovani si possano sposare e propongono il matrimonio. Karolina si oppone fermamente: non ritiene degno di sua figlia l'ufficiale e impedisce di fatto le nozze.
Scrive alla di lui madre una lettera, ingiungendole di vietare al figlio ogni ulteriore frequentazione dell'Hotel e della figlia Irma, il cui parere è inascoltato. La Signora Steinkeller risponde a tono e, scrive tra le altre cose: "Passen Sie auf, gnädige Frau de Taddei, dass in Ihrem sehr gezüchteten Garten kein Stein einfallen kőnnte!" - “Stia attenta, gentile Signora de Taddei, che nel suo ben coltivato giardino non caschi un sasso!”

Il sasso è già caduto: Irma aspetta un figlio. È madre illegittima, e, nel suo tempo, il fatto è gravissimo.
Irma va allontanata, non può più rimanere a Cles, Karolina non intende assolutamente essere messa in difficoltà, dover incontrare in chiesa alla funzione della domenica i notabili del paese ed essere sottoposta a sguardi indagatori e commenti malevoli. Interpella immediatamente il fratello Pepi e gli chiede aiuto.
A Natale del 1904 Irma viene mandata a Graz (Kärnten - Austria) dallo zio Eduard, sposato con Johanna "Hansi" v. Achatz, con la scusa ufficiale di portare auguri e doni per le imminenti festività. E la, in una clinica privata di Feldkirchen bei Graz , lontana dagli occhi del mondo e da commenti malevoli, sotto l’ala protettrice della Tante Hansi, il 13 Aprile 1905 da alla luce una splendida bambina, Erika, mia mamma.

Irma, dopo la permanenza forzata a Graz, non può più tornare a Cles. 
Pepi, su insistenti pressioni della sorella Karolina, prende in affitto l’Hotel Grisi a St. Cristina. Irma, all'età di 24 anni, torna in Val Gardena e poco dopo le viene affidata - quasi a risarcire la sua sofferenza - la gestione dell'Hotel Grisi, l'attuale Hotel Wolkenstein.
Per salvare le apparenze si combinano in fretta e furia nozze riparatrici: nell’ottobre del 1905 è praticamente indotta a sposare un maestro elementare del paese, certo Rudolf Muigg.
Il rapporto matrimoniale è burrascoso e infelice. Rudolf beve smodatamente ed è violento. Irma non vedrà più sua madre.
Nel giugno del 1911, assieme a sorelle e fratelli, è a Cles per la funzione funebre: mamma Karolina è morta.


MIA MAMMA ERIKA E MIA NONNA IRMA

Nella fotografia: mia mamma Erika con sua mamma Irma (mia nonna) a Graz, in casa dello Zio Eduard, Natale 1908.



Erika trascorre i primi tre anni della sua vita a  Graz dalla tante Hansi e successivamente a Innsbruck dalla zia Alma von Fraxola (sposata a Hubert, l'allora Bezirkshauptmann del Voralberg). All'età di cinque anni torna a Ortisei, dove vive la sua infanzia dalla Tante "Lina" (Carolina) a Stetteneck, che nel 1913 convola a nozze con l'allora direttore a Ortisei delle sede staccata di Bressanone della Brixener Bank, Gustav Kade.
In Val Gardena impara a sciare, a suonare il pianoforte. Sarà il periodo più felice e spensierato della sua fanciullezza.
Compiuti i sei anni, i nonni ritengono che possa tornare da sua madre all’Hotel Grisi di Santa Cristina, dove frequenta la scuola popolare.
Il tempo della scuola, suddiviso in due periodi, quello invernale e quello estivo, durava di regola sei mesi da novembre ad aprile. Nel periodo estivo, per le scuole sistematiche, la scuola proseguiva maggio e giugno. Si andava a scuola due volte al giorno, tre ore al mattino e due al pomeriggio.
Solo nel mese di giugno l’orario poteva essere ridotto a mezza giornata per le scuole sistematiche, su autorizzazione delle Autorità superiori. Erano obbligati a frequentare la scuola popolare durante il periodo invernale “tutti i fanciulli d’ambo i sessi dell’età dai 6 ai 14 anni compiuti.
Oltre i 14 anni di età si potevano frequentare educandati e collegi.”
La giornata cominciava con la S. Messa: “Tutti i giorni, nella mezz’ora precedente le lezioni, gli scolari guidati dai maestri o da un custode andranno insieme alla messa”, diceva il Regolamento Teresiano del 1774, in vigore fino all’annessione del 1918. 
Lo status matrimoniale, le frequenti discussioni tra la madre e il padre acquisito creano notevoli problemi di relazione e Erika soffre terribilmente la situazione.
A sei anni, assieme alla madre ed agli zii è a Cles per la sepoltura di sua nonna che non ha mai conosciuto e non sa spiegarsi il perché.
Trascorre tra Santa Cristina e Ortisei, con alterne trasferte dai nonni, gli anni più felici seppur complicati della sua giovinezza e non se ne da pace. Ogni volta che può scende a Ortisei dalla zia Lina.

All'età di quattordici anni, nell'ottobre 1919, Erika viene iscritta dai nonni all'Educandato Femminile delle Dame Inglesi di Bressanone - siamo quasi al termine del conflitto bellico, conclusosi definitivamente l'11 novembre di quell'anno - dove trascorre fortunatamente una giovinezza normale, che altrimenti non avrebbe avuto.
Potenzia le sue conoscenze, studia il canto e la musica, il francese e l'inglese, si esercita nelle arti teatrali, impara a disegnare e dipingere, conosce le buone regole di vita e di comportamento. Si fa molte amiche e amici, in classe con lei non ci sono soltanto gardenesi e locali, ma anche milanesi (Gorla), veronesi (Andreatta), rivani (Maganzini) e cortinesi (Colli). A diciannove anni, nel giugno del 1924, consegue il diploma commerciale e linguistico.

 
 5^ da sin. in piedi                                         A sx dietro il Vescovo Schmidt                                             terzultima da dx

Allego copia del registro di classe degli anni 1919/20 e una pagella e alcune foto di Erika alle Dame Inglesi.

                

 pagella                                                                                                  registro di classe

Un anno dopo gli studi scende a lavorare a Bolzano, lontano dai malevoli commenti che oramai circolano in valle. Grazie ad un suggerimento della Tante Alma v. Fraxola, trova alloggio a Bolzano presso i coniugi Segata, originari di Termeno, che la trattano come una figlia. I primi due anni lavora in un negozio sotto i portici (Tante Desaler) e poi in un ufficio legale.
Successivamente ha l'opportunità di entrare come segretaria generale alla S.T.E. - TRANSATESINA, che gestisce le tre ferrovie a scartamento ridotto Bolzano-Collalbo, Ora-Predazzo, Bolzano-Mendola.
La conosce mio padre, allora vice-direttore, monregalese. L'amore sboccia e due anni dopo (1931) si sposano. Nel febbraio del 1934 i miei genitori - è il terzo anno consecutivo - sono in vacanza all'Hotel Cappella di Colfosco, assieme a una coppia di Stoccarda, e nell'ottobre 1935 mia mamma mi da alla luce.

                   
I miei genitori: Mario e Erika. Da sx: Colfosco (dietro l'Hotel Cappella), Sass Rigais, Alpe di Siusi




NDR:
Nell’intento di assumere il maggior numero di informazioni possibili sulle date, sulla storia dei miei familiari e di portare a termine questa ricerca do il benvenuto a chiunque potesse aiutarmi e lo ringrazio sino da ora.
Può contattarmi all'indirizzo mail: gidalmasso@tiscali.it


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